22 Set Come affrontare un colloquio di lavoro
Per riuscire a ottenere un impiego è necessario capire come affrontare un colloquio di lavoro in maniera ottimale. Di seguito alcuni consigli per non farsi trovare impreparati
Mi hanno chiamato! E adesso?
Se siamo stati chiamati per un colloquio di lavoro, significa prima di tutto che il nostro CV e la nostra lettera di presentazione hanno dato una buona impressione di noi. Tuttavia, affrontare un colloquio di lavoro può essere fonte di grande stress per un candidato, soprattutto se non sostenuto con il giusto approccio.
Infatti, la chiamata a un colloquio di lavoro è prima di tutto uno scambio di informazioni che, con alcuni accorgimenti, può risultare positivo; in questo modo sarà possibile mettere in luce una corrispondenza di valori tra noi e l’azienda, traducendosi così in una assunzione.
Conoscere l’azienda
La prima cosa da fare per affrontare un colloquio di lavoro è raccogliere più informazioni possibili riguardo l’azienda in questione. Le fonti di informazioni migliori possono essere il sito internet dell’azienda, i social network, i report annuali, le newsletter ed eventuali iniziative intraprese dall’azienda. Queste ultime, inoltre, possono dire molto dei valori dell’azienda, consentendoci di riconoscerci in essi.
Presentarsi conoscendo già molti aspetti della vita aziendale può essere un valido contributo all’esito positivo del colloquio.
In più, prima di presentarsi al colloquio, conviene rileggere l’annuncio: grazie ad esso, infatti, sarà possibile prevedere quali domande ci saranno poste.
“Ci parli di lei”
Molto spesso, il colloquio inizia con un invito a parlare di noi. La cosa migliore è preparare una presentazione di almeno tre minuti, nella quale vengono descritti i dettagli della nostra carriera e delle posizioni ricoperte, nonché i percorsi formativi affrontati.
Domande successive a questa possono essere:”Che cosa sa fare bene?”, “Quali sono i suoi punti di forza? E i punti deboli?”; anche qui, preparare prima delle risposte ed esercitarsi a fornirle ad alta voce può fare la differenza.
Potrebbero non mancare delle domande inaspettate, magari strambe o poco pertinenti; anche qui è importante esercitarsi a rispondere con rilassatezza e serenità, perché queste domande sono poste dal selezionatore per valutare la nostra capacità di gestire imprevisti e stress.
Chiedere, chiedere e chiedere!
Quando possibile, facciamo domande al selezionatore.
Le domande servono a fugare dei dubbi, ad approfondire gli aspetti pratici del lavoro da svolgere per il quale ci siamo candidati e, soprattutto, a dimostrare interesse per il lavoro, mettendo in luce curiosità e intelligenza.
Da evitare assolutamente, invece domande sullo stipendio, sui rimborsi spese, su eventuali buoni pasto, etc…
Motivazione e flessibilità
È importante dimostrare un vivo interesse per le attività aziendali e per il lavoro che dovremo svolgere in azienda. Infatti, una scarsa motivazione può essere una delle cause di insuccesso durante un colloquio di lavoro.
La motivazione si dimostra anche mettendo in luce l’interesse per lo studio e l’aggiornamento costante, dimostrando che nel ruolo per il quale siamo candidati siamo degli esperti.
Inoltre è importante dimostrare capacità di adattamento nei confronti di modifiche delle mansioni, degli orari o nel caso di necessità di fare degli straordinari.
“Le faremo sapere”
Il congedo avviene solitamente con questa frase. A dispetto dell’accezione negativa che ha assunto negli anni, l’espressione “Le faremo sapere”, in realtà significa molto poco.
Il selezionatore, infatti, dovrà ancora valutare molti altri candidati prima di prendere una decisione e non è detto che sia necessario un secondo colloquio di lavoro per assegnare il posto.
Congediamoci quindi con un sorriso e una stretta di mano, non dimenticando di ringraziarlo per il tempo dedicatoci.