09 Ago Soft skills: la marcia in più per fare la differenza nel lavoro
Sono tante e non c’è nessuno che possa insegnarle. Le soft skills però fanno la differenza nella qualità del nostro lavoro. La buona notizia è che si possono acquisire.
Oltre le competenze
Ogni aspetto del vivere odierno è ultra connesso e anche il mondo del lavoro non fa eccezione. Se in passato era sufficiente acquisire delle competenze e applicarle sul lavoro, oggi quelle competenze, per quanto specifiche e raffinate possano essere, non sono più sufficienti.
È infatti necessario un qualcosa che vada “oltre” le competenze, che consenta di applicare al meglio le competenze e l’esperienza acquisita: sono le soft skills, abilità non specifiche. Rispetto alle hard skills, le competenze vere e proprie (capacità tecniche e/o amministrative), sono complementari ma altrettanto importanti, perché sono decisive nel processo di valutazione di un candidato nel mondo del lavoro.
Sempre più determinanti
Il World Economic Forum ha stilato una lista delle competenze che entro il 2020 saranno fondamentali per fare la differenza nel mondo del lavoro. Una lista che è stata aggiornata, rispetto a quella del 2015, tenendo in considerazione molti fattori. Tra tutti, quello che spicca è la previsione che il lavoratore del futuro prossimo dovrà interfacciarsi sempre di più con la tecnologia.
Ogni campo sarà sempre più permeato dalla tecnologia; dall’industria ai servizi finanziari, passando per la sanità e la ristorazione. In questo scenario, saranno proprio le soft skills a farla da padrone.
Quali sono le soft skills?
La lista delle abilità non specifiche viene periodicamente aggiornata. L’ultima previsione le ha così disposte:
Problem solving
La capacità di trovare soluzioni a problemi, spesso anche complessi attraverso l’analisi di una problematica, la relativa comprensione di tutte le cause e di tutte le conseguenze e la risoluzione.
Significa quindi saper far fronte a tutti i problemi che il lavoro può presentare, affrontando incertezze e difficoltà senza aspettare passivamente che la soluzione “cada dall’alto”.
Pensiero critico
L’epoca degli “yes men” è tramontata da un pezzo e chiunque si trovi a dover eseguire un compito pur sapendo che quel compito sarà controproducente, dovrebbe cambiare lavoro o, perlomeno, provare a dimostrare perché sarà tale.
Saper analizzare una situazione e, talvolta, pensare controcorrente (e saper dire di no) è una qualità che può fare la differenza tra successo e fallimento.
Creatività
Tra le soft skills è quella strettamente legata al pensiero critico. Tuttavia, essere creativi, non significa essere degli artisti: essere creativi significa imparare a pensare fuori dagli schemi, trovare soluzioni originali e proporre dei cambiamenti.
Spesso le aziende che hanno una struttura forte e collaudata, vivono della routine dei propri dipendenti. Quando però emergono nuovi problemi, magari legati proprio all’invasione sempre più massiccia di tecnologia nella vita aziendale, spesso risulta necessario assumere menti fresche che possano trovare soluzioni originali.
Amministrare le risorse umane
Nella gran parte dei casi, in un annuncio di lavoro non è mai presente il requisito della capacità di gestire risorse umane. Se però non si è capaci di motivare correttamente le persone che fanno parte della nostra squadra, il lavoro sarà molto più difficoltoso e spesso fallimentare.
Ovviamente, la motivazione e la capacità di leadership devono già emergere durante la lettera di presentazione e, se previsto un tirocinio, vanno messe in luce sin da subito.
Coordinarsi con gli altri
La leadership non deve mai trasformarsi in prevaricazione. Sapersi coordinare con gli altri, lavorando in gruppo come una squadra con un solo obiettivo è un atteggiamento che alla lunga può portare dei risultati straordinari.
Al contrario, la prevaricazione porterà soltanto nervosismo, demotivazione e disaffezione per il lavoro. Tutte sensazioni che alla lunga incideranno negativamente sul lavoro e, conseguentemente, sul fatturato dell’azienda.
Empatia
Sviluppare un’intelligenza emotiva può aiutare a trovare soluzioni adatte al momento e alla persona con cui si sta trattando. L’empatia consente di mettersi “nei panni dell’altro” ed è un forte comburente per mettere in pratica anche le soft skills sopra citate: consente di fare squadra, di motivare e serve per non far scappare i talenti.
È fondamentale quindi saper ascoltare e comprendere, sia che si tratti di problemi sia che si tratti di ambizioni, speranze o progetti.
Decision making
Sviluppare la capacità di seguire un processo di decision making può essere un elemento distintivo delle proprie capacità.
Si differenzia dal problem solving, perché mentre questo prevede un atto decisionale vincolato a un obiettivo da raggiungere, il decision making è invece un atto di decisione frutto di un ragionamento di scelta dell’alternativa più opportuna tra una serie di possibilità.
Solitamente, le decisioni vengono prese in un ambito di incertezza. La capacità di stimare l’esito futuro di un’alternativa può essere una delle soft skills determinanti nella valutazione del nostro contributo in azienda.
Approccio Service-oriented
L’approccio service-oriented si rifà direttamente all’architettura service-oriented. Quest’ultima è un metodo di progettazione del software che permette a quest’ultimo di essere supportato non da un’unica piattaforma ma da più sistemi, in modo da essere più ampiamente utilizzato e supportato. Questo modo di progettare il software è ampiamente utilizzato nei siti web e consente di ampliare notevolmente il business.
L’approccio service-oriented è una competenza che replica il modo di progettare il software e che consente quindi di adattarsi, con metodo, a qualsiasi situazione, business o cliente ci si potrà trovare davanti.
Negoziazione
Un tempo la negoziazione era materia pressoché esclusiva dei responsabili commerciali. Con l’avvento delle nuove tecnologie, anche altri reparti dell’azienda si possono trovare a dover negoziare con dei soggetti esterni.
Acquisire una buona capacità di negoziare è quindi un ottimo biglietto da visita, anche se il nostro lavoro non prevede relazioni dirette con clienti, fornitori, competitors, partners, sindacati, istituzioni, etc..
Flessibilità cognitiva
La flessibilità cognitiva è una competenza che consente di suddividere, decodificare e analizzare gli elementi di un contesto problematico per comprenderne la natura, in modo fornire un’interpretazione nuova della realtà attraverso la creazione di nuovi legami tra gli elementi stessi, cogliendone una struttura in precedenza sconosciuta e affrontando il problema in modo non convenzionale.
Sviluppare flessibilità cognitiva significa acquisire la capacità di comunicare e di gestire la complessità, rendendoci capaci di superare con successo anche le situazioni più difficili.
Come si acquisiscono le soft skills?
A trarne vantaggio sarà chi avrà già innate queste competenze. Sfortunatamente infatti non ci sono scuole, università o corsi specifici per impararle.
Tuttavia, è possibile acquisirle con impegno, imparando a interagire correttamente con le persone. L’unico modo per acquisirle, infatti, è lavorando insieme agli altri, con criterio, organizzazione e, talvolta anche coraggio.
Il vantaggio sarà una maggiore versatilità nel mondo del lavoro, che potrà aprirci ad opportunità inaspettate, in quanto le soft skills aiutano a garantire un ambiente di lavoro più piacevole e produttivo.