Decreto Dignità: Addio allo Split Payment per i professionisti

Decreto Dignità: Addio allo Split Payment per i professionisti

A seguito dell’approvazione del Decreto Dignità, è ufficiale l’abolizione dello Split Payment per i professionisti

Echo Sistemi, Articolo, Abolizione Split Payment

Promessa confermata

L’abolizione dello Split Payment per i professionisti è realtà. Il titolare dei Dicasteri del Lavoro del MiSE Luigi Di Maio aveva già dichiarato che, con l’approvazione del Decreto Dignità, lo Split Payment sarebbe stato abolito. Si parte dai professionisti ma l’intenzione è quella di estendere l’abolizione anche alle altre categorie, così come affermato dallo stesso Ministro:

Siamo pronti ad abolire lo split payment, partendo dai liberi professionisti. Stiamo lavorando per inserire il provvedimento nel primo decreto legge sulle semplificazioni.

Nello specifico, il testo del decreto prevede che le disposizioni in materia di IVA e scissione dei pagamenti previste dall’articolo 17-ter, comma 1, del d.p.R 26 ottobre 1972, n.633, non vengano applicate ai compensi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito.

Come funziona

Il meccanismo dello Split Payment è stato introdotto con il duplice intento di aumentare le entrate IVA per le casse dello Stato da una parte, e dall’altra di combattere l’evasione fiscale.

Infatti esso funziona in questo modo:

  • il professionista (o l’impresa privata) incassa dalla PA quanto dovuto per l’operazione eseguita al netto dell’IVA.
  • la PA, trattiene l’IVA, versandola direttamente a debito sull’operazione.

La fattura elettronica viene quindi emessa già al netto sia delle ritenute sia al netto dell’IVA, indicando il regime e il riferimento normativo.

Ridurre le penalizzazioni

Tuttavia, è comprovato che lo Split Payment abbia un’incidenza negativa sull’economia, soprattutto su quella del settore dei liberi professionisti. Questi ultimi, infatti, sono stati la categoria più penalizzata perché sui loro compensi grava già la ritenuta alla fonte dell’Irpef al 20%.

Questo meccanismo infatti, ad oggi si va ad aggiungere alla sopra citata ritenuta alla fonte, determinando una perdita di liquidità; a sua volta, quest’ultima si è tradotta nell’ultimo anno in un grave crollo dei flussi di cassa.

I soggetti più colpiti da questo fenomeno sono stati proprio coloro i quali lavorano prevalentemente con le Pubbliche Amministrazioni e che, generalmente, sono soggetti economicamente deboli.

Accoglienza Positiva

L’abolizione dello Split Payment ha incontrato il parere favorevole delle associazioni di categoria degli Enti di Previdenza; in testa a questi ultimi, Inarcassa, che plaude all’abolizione del meccanismo, esprimendo soddisfazione e auspicando un rilancio dell’attenzione nei confronti dei professionisti.

 

 

 



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